venerdì 15 luglio 2016

LA SCELTA DELL'OBIETTIVO

Ogni risultato che raggiungiamo nel corso della nostra vita è frutto di sforzo e lavoro.
Ognuno di noi desidera conquistare degli obiettivi e si muove verso le mete a cui aspira.
Il desiderio di impadronirci di quell'obiettivo è il carburante che ci dà la spinta e ci sostiene negli sforzi da compiere.
Il desiderio è un vero e proprio fuoco interiore che alimenta il motore che ci porta verso l'obiettivo.


Ogni persona di successo per raggiungere, mantenere e superare la sua posizione sa bene che il requisito indispensabile è conoscere chiaramente quale è l'obiettivo che desidera.
Avere chiaro uno (o al limite pochi obiettivi) è fondamentale perché verso questi andranno rivolte le nostre energie, necessarie per compiere il lavoro necessario.
Noi disponiamo di energie limitate e se le disperdiamo verso un numero eccessivo di obiettivi, rischiamo di non avere il carburante per portarne a compimento neppure uno.
La persona di successo quindi sceglie i suoi veri obiettivi, elimina quelli che possono essere dannosi e focalizza le sue risorse unicamente verso i primi.
La maggior parte degli individui invece non ha successo perchè le loro menti sono occupate da una miriade di interessi e di (falsi) obiettivi: il risultato finale è che le poche energie interne vengono disperse in mille rivoli senza ottenere nessun vero risultato.



Senza la chiarezza e la definizione preliminare degli obiettivi, ogni nostro desiderio rimane un sogno irrealizzabile e si trasforma presto in una illusione.
Ecco che quindi l'insuccesso non dipende dalla sfortuna e dalle condizioni esterne avverse, bensì dalla nostra confusione mentale e nella mancanza di pianificazione dei nostri intenti.

Quando invece noi scegliamo i veri obiettivi da raggiungere accade che le nostre energie vengono indirizzate verso il loro raggiungimento: le nostre mete si caricano della giusta motivazione e del desiderio che ci sosterrà fino al traguardo.

Questi dunque i primi ingredienti per incamminarsi lungo la strada del successo:
  1. Chiarezza degli obiettivi
  2. Eliminazione dei desideri inutili
  3. Focalizzazione delle nostre energie verso gli obiettivi identificati.
 Se muoviamo i nostri passi secondo questi preliminari il successo è assicurato per ciascuno di noi.

Tuttavia, una domanda mi assale...
Noi siamo disposti a rischiare di avere successo oppure forse preferiamo non averlo per continuare a lamentarci senza sosta?

A ciascuno l'ardua sentenza

Stefano Ardenghi

domenica 10 luglio 2016

L'ELISIR DI LUNGA VITA


 La connessione tra mente e corpo, psiche e soma, è oramai stata accertata anche dalla Scienza.
Pensieri e atteggiamenti interni volti al pessimismo, alla passività e al fallimento favoriscono l'insorgenza delle malattie e l'invecchiamento prematuro del corpo. 
 Invece, coltivare uno stato d'animo propositivo fondato sulla fiducia nelle proprie potenzialità e risorse interiori rappresenta il più potente tra gli elisir di giovinezza e di lunga vita.
Queste affermazioni erano già note agli antichi medici cinesi che, di fronte a un ammalato, prima di tutto si prendevano cura di indagare su quali fossero stati i pensieri, le convinzioni e i comportamenti che lo avevano condotto fino alla patologia lamentata. 

Cina, La Valle degli Immortali
 In tempi più moderni tutte le questioni “interne” sono passate in secondo piano in quanto la medicina attuale ha concentrato il suo campo di indagine pressoché esclusivamente su aspetti grossolani, materiali, indirizzandosi verso la ricerca di molecole, geni e di quant'altro potesse portare alla scoperta di qualche prodotto farmacologico. 
 Tale modalità tuttavia non ha portato a grandi risultati in termini di benessere e salute. Ciò è sotto agli occhi di tutti se solo consideriamo che oggigiorno le malattie croniche stanno dilagando a macchia d'olio tra tutti gli strati della popolazione: patologie come il cancro, il diabete, l'ipertensione, la demenza (e altre) rappresentano le vere epidemie dei nostri tempi e le statistiche le danno in crescita per i prossimi anni.
 Le medicine antiche (come quella Cinese) erano indubbiamente molto raffinate guardando all'intero individuo e a tutti suoi aspetti e non solo a uno oppure a pochi sintomi.

 In qualcuno oggigiorno si sta facendo strada una nuova sensibilità che si può definire “olistica”: non è più possibile trattare gli aspetti fisici, relazionali, psichici e persino quelli spirituali come se fossero compartimenti separati.
A riprova della connessione esistente tra corpo e stato d'animo, già il secolo scorso Clarence William Lieb affermava: “L'esperienza mi ha insegnato a considerare il pessimismo come uno dei maggiori sintomi di prematura fossilizzazione ed esso si accompagna di solito al primo minore sintomo di declino fisico. Sono state fatte delle prove sugli effetti delle perturbazioni della personalità sul processo di convalescenza: e tali prove effettuate in ospedale hanno dimostrato che la durata media del ricovero aumentava per questa ragione del 40%”.

La mia personale vision della medicina del futuro mi porta a considerare tutti gli aspetti dell'essere umano come tra loro integrati. Per questo motivo dopo la mia formazione univeritaria come medico ho studiato Agopuntura, Psicoterapia, Omeopatia e altre medicine alternative e persino il Coaching. Trovo infatti che l'essere Coach mi permetta di integrare tutte le mie conoscenze mediche e di fornire a chi si rivolge a me gli strumenti per ritrovare la salute e realizzarsi nella vita... e anche di trovare l'elisir di lunga vita!